L’utilizzo dei mini midline in pronto soccorso è una pratica emergente che consente agli infermieri specializzati e formati di gestire in modo efficiente le vie di accesso vascolare per pazienti con esigenze cliniche specifiche. Questi dispositivi di accesso venoso periferico, che si inseriscono a livello del braccio e raggiungono la vena basilica o brachiale, sono indicati per pazienti che richiedono somministrazioni di liquidi o farmaci per periodi superiori alle 72 ore, ma inferiori a 2-4 settimane, offrendo un’alternativa ai cateteri venosi centrali (CVC) e ai cateteri periferici a breve termine.
Pro e Contro dell’Uso dei Mini Midline
Vantaggi
1.Riduzione delle complicanze legate ai CVC: I mini midline, essendo posizionati in periferia, riducono il rischio di complicanze associate ai CVC, come le infezioni del flusso sanguigno correlate all’uso di cateteri centrali.
2.Facilità di Inserimento: Gli infermieri formati possono inserire i mini midline con maggiore facilità rispetto ai CVC. La procedura richiede competenze specifiche, ma meno risorse e minor tempo rispetto alla gestione di un catetere centrale.
3.Comfort del Paziente: L’uso del mini midline evita il frequente ricorso a punture multiple per garantire l’accesso venoso, migliorando il comfort del paziente, soprattutto in contesti come il pronto soccorso dove le risorse e il tempo sono critici.
4.Riduzione dei Costi: I mini midline sono meno costosi dei CVC e richiedono una gestione più semplice, con benefici significativi per il sistema sanitario.
Svantaggi
1.Durata Limitata: I mini midline sono indicati per periodi di utilizzo limitati, pertanto non sono adatti per pazienti con necessità di accesso venoso prolungato.
2.Rischio di Trombosi Venosa: Sebbene il rischio di trombosi sia inferiore rispetto ai CVC, esiste ancora una possibilità di trombosi locale, soprattutto nei pazienti a rischio o con patologie preesistenti.
3.Formazione e Competenza Necessaria: L’inserimento e la gestione dei mini midline richiedono un training specifico e aggiornato per gli infermieri, che devono essere in grado di valutare e monitorare il posizionamento e le condizioni del dispositivo.
4.Possibile Necessità di Sostituzione: In caso di ostruzione o dislocazione del catetere, il mini midline può necessitare di una rimozione e nuova inserzione, aumentando il discomfort del paziente e il carico di lavoro.
Effetti Indesiderati
L’uso dei mini midline può comportare effetti collaterali, sebbene in misura minore rispetto ai cateteri centrali. Tra questi effetti, troviamo:
•Flebiti e infezioni locali: È possibile riscontrare segni di infiammazione come arrossamento, dolore e gonfiore nel punto di inserzione, richiedendo un monitoraggio costante da parte del personale infermieristico.
•Trombosi venosa superficiale: Anche se meno comune, esiste un rischio di trombosi associato all’uso prolungato di un mini midline, soprattutto nei pazienti con predisposizione a disturbi della coagulazione.
•Dislocazione del Catetere: Poiché i mini midline sono inseriti in periferia, c’è il rischio che il catetere si sposti dal punto di inserzione iniziale, riducendo l’efficacia della somministrazione e aumentando il rischio di infezione.
Linee Guida e Raccomandazioni Aggiornate
Le linee guida internazionali più recenti, come quelle dell’INS (Infusion Nurses Society) e della European Society of Anaesthesiology, sottolineano l’importanza di una valutazione attenta nella scelta del dispositivo vascolare più appropriato per ciascun paziente. Le linee guida consigliano l’utilizzo dei mini midline per:
•Pazienti che necessitano di accesso venoso per periodi di tempo moderati (1-4 settimane).
•Situazioni in cui i CVC non sono raccomandati o disponibili.
•Casi in cui il paziente presenta un accesso venoso difficoltoso e frequenti punture multiple potrebbero causare disagio e complicanze.
Le linee guida suggeriscono inoltre che l’inserimento dei mini midline debba essere effettuato solo da personale infermieristico specializzato e formato specificamente, con un attento monitoraggio del sito di inserzione e una valutazione giornaliera per la possibile presenza di segni di infezione o trombosi.
Evidenze Scientifiche
Un numero crescente di studi ha evidenziato i vantaggi e i limiti dei mini midline nel contesto del pronto soccorso. Secondo uno studio pubblicato su “The Journal of Vascular Access”, i mini midline riducono le complicanze infettive rispetto ai CVC nei pazienti che necessitano di accesso venoso per un periodo intermedio, migliorando il comfort e la gestione del paziente.
Un’altra ricerca del British Journal of Nursing evidenzia che l’uso dei mini midline può contribuire a ridurre i costi ospedalieri e le complicanze associate all’uso di CVC, ma richiede una formazione continua per il personale infermieristico per garantire un’adeguata gestione e prevenire complicanze.
Conclusioni
L’utilizzo dei mini midline rappresenta una soluzione efficace per l’accesso venoso nei pazienti che richiedono terapie a medio termine in contesti di emergenza. Il loro impiego da parte di infermieri specializzati e formati consente di ridurre complicanze, migliorare il comfort del paziente e ottimizzare le risorse del sistema sanitario. Tuttavia, i limiti legati alla durata di utilizzo e al rischio di trombosi o infezioni richiedono una valutazione accurata e un monitoraggio costante.
L’implementazione di linee guida specifiche e la formazione continua del personale sono essenziali per massimizzare i benefici di questi dispositivi e minimizzare gli effetti indesiderati.
Bibliografia e Sitografia
1.Infusion Nurses Society (INS) - Linee guida per l’accesso vascolare. www.ins1.org
2.European Society of Anaesthesiology - Raccomandazioni sull’uso dei dispositivi vascolari. www.esahq.org
3.Bertoglio, S., Faccini, B., “Efficacy and safety of midline catheters for prolonged intravenous therapy: a systematic review,” The Journal of Vascular Access, 2020. DOI: 10.1177/1129729820918910.
4.O’Hare, R., “Midline catheters: clinical and cost-effective alternative to central venous catheters,” British Journal of Nursing, 2019. DOI: 10.12968/bjon.2019.28.19.32.
5.Marschall, J., et al., “Strategies to Prevent Central Line-Associated Bloodstream Infections in Acute Care Hospitals: 2014 Update,” Infection Control and Hospital Epidemiology, 2014. DOI: 10.1086/676533.
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